La Spluga della Preta e la Grotta del Ciabattino

Oggi vi raccontiamo di questa magnifica passeggiata ma prima, consigliamo di visionare le condizioni meteo tramite le WEBCAM

La Spluga della Preta è una cavità carsica, coi suoi quasi 1000 m, è una delle più profonde e misteriose al mondo, e si trova in Lessinia (Vr), più precisamente nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo, vicino alla cima del Corno d’Aquilio.

La bocca di questa cavità merita assolutamente una visita. Infatti il pensiero di trovarsi di fronte ad un pozzo naturale profondo quasi 1 Km, buio, e pieno di misteriosi cunicoli inesplorati è incredibile. Davanti a quel buco nero si prova una miscela di emozioni intense: curiosità, entusiasmo, incredulità e si, anche molta inquietudine.

Le prime fonti scritte su questa cavità risalgono agli inizi del ‘900, era chiamata “Bus de Pealda” e chiaramente non si sapeva quanto fosse profonda; le prime stime empiriche di quegli anni la valutarono 500 m.

La prima spedizione scientifica risale al 1925: essa diede inizio all’esplorazione dei cunicoli che tutt’oggi non è conclusa. Questa spedizione fu infatti solo la prima di una lunghissima serie, sia da parte di gruppi italiani che di gruppi stranieri. Questa cavità è infatti di grande interesse per lo studio degli ecosistemi sotterranei, per il recupero di rocce e vita sotterranee. Sono state organizzate spedizioni anche con lo scopo di effettuare foto e riprese fotografiche nei cunicoli e nelle sale dell’abisso. Inoltre, bisogna sottolineare che la ricerca di nuove profondità suscita interesse anche sotto l’aspetto sportivo.

COME ARRIVARE:

Noi per arrivare a questa cavità abbiamo deciso di partire da Passo Fittanze. Da qui si può arrivare con poco più di un’oretta di cammino, facendo complessivamente un percorso a semi anello di circa 2 ore. Lasciata l’auto nel parcheggio del monumento ai Caduti, si scende leggermente lungo la strada in direzione Erbezzo fino a trovare il sentiero che parte sulla destra. Questo sentiero sale dolcemente, aggirando sulla sinistra il famoso ripetitore del Monte Cornetto. Camminate fino ad incrociare la Strada Provinciale 12 (quella asfaltata), attraversatela, e prendete il sentiero che sale verso Malga Fanta. Una volta giunti a Malga Fanta, andate sul retro, e da li vedrete poco distante il traliccio giallo e la recinzione in lastre di pietra.

Passo Fittanze 1393 m slm
Malga Fanta 1497 m slm

Come ci si sarebbe augurato, Infatti, la bocca della Spluga è completamente recintata, e dunque non è possibile finircisi dentro per sbaglio. Nei pressi della recinzione c’è un pannello informativo molto interessante che racconta della Spluga, delle sue esplorazioni e anche degli animaletti che la abitano. Prima di ripartire fate una bella sosta relax, e rendetevi conto che siete per davvero faccia a faccia con un abisso buio e profondissimo.

Spluga della Preta
Spluga della Preta

Proseguendo in discesa per il sentiero per altri 10 minuti in direzione del Corno, troverete un’altra famosa cavità: la Grotta del Ciabattino.

Questa è visitabile, basta essere muniti di torcia. Anch’essa è molto particolare: prima di tutto per il soffitto fatto di lastre in calcare rosso dal quale fino alla tarda primavera penzolano stalattiti di ghiaccio. Questo perché la temperatura all’interno è sempre molto più bassa rispetto a quella all’esterno. Poi perché questo sbalzo termico crea inoltre una costante foschia nei pressi dell’ingresso della grotta; vedendo questo fenomeno capirete subito perché questo luogo pullula di storie e leggende su streghe e fantasmi. A noi hanno raccontato che il nome della grotta deriva dal protagonista di una di queste storie: un ciabattino che pascolava le pecore sul Corno. Poi in una notte di luna piena sorprese le streghe fare uno dei loro riti proprio sul Corno e sopraffatto dalla curiosità decise di spiarle, facendosi però scoprire. Per salvarsi tentò di rifugiarsi all’interno della grotta, ma esse lo trovarono e lo trasformarono in stalattite.

Una volta finito di fantasticare su streghe e fantasmi potete fare dietrofront e tornare sui vostri passi. Riprendete il sentiero fino a rincontrare la SP 12, e arrivati a questo punto, se volete fare una variante invece di tornare da dove siete venuti, ovvero la stradina sulla destra, prendete il sentiero dritto davanti a voi. Questo in una ventina di minuti vi riporterà a Passo Fittanze. Prima di iniziare il ritorno però, vi consigliamo di fare l’ultimo sforzo e prendere il sentiero che da quel punto porta su al ripetitore del Monte Cornetto. In fondo non avete sempre avuto anche voi la curiosità di vederlo da vicino?? Ma soprattutto la vista da quella cima, ovvero da ben 1543 m di altezza, vale la pena.

Monte Cornetto
Monte Cornetto

Una volta goduto anche di quest’ultimo panorama, potete davvero riscendere verso la SP 12 e prendere il sentiero che porta giù al passo.

Giunti al passo, se dovete recuperare le forze il bar Passo Fittante è molto consigliato!! Fanno ottime torte ma anche ottimi panini (non banali)! Inoltre hanno birre particolari e sanno fare un ottimo spritz. Qui potete cenare, ma chiudono abbastanza sul presto. Se volete cenare un po’ più tardi e più con calma, potete scendere verso Sega di Ala, dove c’è il ristorante dell’albergo Monti Lessini, oppure verso Erbezzo, dove ci sono il Ristorante Pizzeria Berna o la Stua. Tutti sono davvero buoni, quindi non potete sbagliare.

Buon trekking

Pubblicato da veronatrekking

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